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13: *Osea / introduzione, traduzione e commento a cura di Guido Benzi

pubblicazione   Cinisello Balsamo (MI) : San Paolo, 2018
descrizione   118 p. ; 22 cm
note   Testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia.


Il libro di Osea è considerato dalla maggioranza degli studiosi il più antico - dopo quello di Amos - dei cosiddetti "profeti posteriori" (o "profeti scrittori"). In tutti i testimoni antichi, esso appare come il testo di apertura del rotolo dei Dodici o "profeti minori". Nella struttura del rotolo dei Dodici è ravvisabile un certo principio cronologico (dall'VIII sec. in avanti) e un principio geografico (da Nord a Sud): Osea, sia nel Testo Masoretico, sia nella Settanta, occupa il primo posto. Non può inoltre sfuggire che Isaia e Osea - rispettivamente i primi libri delle raccolte dei profeti "maggiori" e "minori" - portano nel loro nome la radice ebraica yš "salvare"; inoltre Os 1,1 e Is 1,1 citano gli stessi re di Giuda: Uzziya, Yotam, Ahaz, Hizqiya. Questa particolare posizione di Osea, non può non avere un influsso anche sulla sua interpretazione, sia che si segua una metodologia di analisi diacronica (lo sviluppo redazionale del libro - e del rotolo dei Dodici) sia che si segua una metodologia sincronica (analisi dello stadio finale del libro e del rotolo). (dall'Introduzione)
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Giovanni Paolo II S.L. SAC.SCR. 8 B 015/13solo consultazionebibliografia
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