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*Epistola a Demetriade / Pelagio ; introduzione, traduzioe e note a cura di Donato Ogliari

pubblicazione   Roma : Città nuova, 2010
descrizione   138 p. ; 21 cm
serie   Collana di testi patristici ; 213


Nel 413, in occasione della consacrazione della vergine romana Amna Demetriade, appartenente alla nota gens Anicia, la madre Giuliana commissionò a tre note figure religiose del suo tempo, Agostino, Girolamo e Pelagio, uno scritto che incitasse la giovane vergine nel cammino intrapreso. L'epistola-trattatello inviata da Pelagio rappresenta "uno dei gioielli della letteratura cristiana" (G. de Plinval) e si presenta come una vera e propria istruzione morale, un "protrettico" che tocca gli aspetti salienti della consacrazione verginale: il ruolo della Sacra Scrittura e della lectio divina, la virtù dell'umiltà, l'impegno ascetico, la testimonianza visibile di uno stile di vita "discontinuo" rispetto a quello del mondo. Nonostante la condanna di Pelagio in seguito alla controversia da lui generata sulla dottrina della grazia e del libero arbitrio (418), l'Epistula ad Demetriadem continuò a essere letta anche nei secoli successivi per via della saggezza spirituale e della tensione ascetica di cui è pervasa, al di là delle venature naturalistiche e volontaristiche in essa contenute.
Disponibilità
bibliotecasezionecollocazionestato dati copia 
Giovanni Paolo II S.L. PATR. 2 D CTP 001/213solo consultazioneDono del sac. Rocco Alibertibibliografia
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